Declino del Rinascimento italiano
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Declino del Rinascimento italiano

Caduta di un periodo di rinascita artistica e culturale iniziato nel 1400

Il declino del Rinascimento italiano inizia dopo i drammatici fatti del Sacco di Roma avvenuti nel 1527, ad opera dei Lanzichenecchi e dei loro alleati, che determineranno purtroppo, almeno per l’Italia, l’inizio del declino di quel periodo di rinascita artistica e culturale iniziato, a partire dal 1400.

 

Cenni storici

Se hai già letto l’articolo, presente su questo blog dal titolo: Umanesimo e Rinascimento avrai avuto modo di vedere che l’Umanesimo ed il Rinascimento  si sono affermati successivamente ai secoli bui dell’epoca medievale e dopo un periodo di grandi stravolgimenti storici.

L’ Europa era riuscita a superare seppur lentamente la crisi economica in seguito alla terribile epidemia di peste nera che flagellò l’Europa tra il 1348 – 1350.

Intorno al 1400 il processo di trasformazione degli Stati nazionali si può considerare compiuto. In particolare, erano nate le monarchie nazionali di Francia, Portogallo, Spagna ed Inghilterra.

L’Italia invece continua purtroppo a rimaneva divisa in piccoli stati regionali in lotta tra loro.

A Firenze che, fu la culla del Rinascimento Lorenzo de’ Medici (1449 – 1492), passato alla storia come Lorenzo il Magnifico, attuando una non facile “politica dell’equilibrio”, riuscì comunque a muoversi con abilità in modo da garantire un sistema di relativa stabilità fra i vari Stati regionali italiani.

Fu, in pratica l’ago della bilancia della situazione politica dell’Italia, che garantì in quel periodo una pace duratura che favorì la fioritura artistica e letteraria del Rinascimento Italiano e che riuscì a mantenere fuori dalla penisola italiana le principali potenze straniere.

Questo periodo di pace farà sì che l’Italia del Rinascimento diventerà una potenza economica e culturale tra le più ricche d’Europa.

 

Inizio in Italia della perdita di egemonia economica e culturale in Europa

L’egemonia culturale ed economica italiana in Europa comincia a cambiare, in senso negativo, per i i seguenti motivi:

 

Morte di Lorenzo de’ Medici

Lorenzo muore l’8 aprile del 1492. Il venir meno di una figura autorevole come la sua, che era riuscita a tenere, seppur con difficoltà, grazie ad una politica di equilibri, l’unità degli Stati italiani, farà sì che dopo la sua morte, l’Italia diventi terra di conquista delle potenze straniere, in particolare di Francia, e Spagna.

Con la sua morte infatti quell’equilibrio tra gli Stati italiani, seppure precario, si romperà proprio in quanto la debolezza militare e la politica dei singoli stati regionali italiani divisi tra di loro non poteva tener testa alle principali potenze straniere.

 

Frammentazione dei singoli stati regionali italiani

L’Italia del Quattrocento era un territorio frammentato diviso in una moltitudine di piccole Signorie e diversi Stati regionali, tra i più importanti vi erano:

  • il Ducato di Milano
  • la Repubblica di Venezia
  • il Ducato di Savoia
  • la Repubblica di Firenze
  • lo Stato della Chiesa, che si comportava come un qualsiasi altro stato e che controllava gran parte dell’Italia centrale.
  • il regno di Napoli
  • il regno di Sicilia e il Regno di Sardegna, unificati sotto la corona aragonese nel 1442.

La forte presenza di tutte quelle corti e Stati regionali, di cui alcuni con una mentalità ancora orientata al feudalesimo.

La mancanza di uno stato nazionale italiano e l’assenza, come già detto, di una figura autorevole quale era stata fino al 1492 Lorenzo de’ Medici, che era riuscito a garantire il sistema di equilibri fra i vari Stati regionali italiani, fece sì che l’intera penisola italiana, tanto ricca quanto debole, sarà in balia degli eserciti stranieri conquistatori.

Le singole corti e Strati regionali italiani, in continua lotta tra loro, non facevano altro che  allearsi, a discapito delle altri corti e Stati regionali italiani, ora con il Re di Francia Francesco I, ora con l’Imperatore  Carlo V, entrambi in competizione tra loro.

 

Scoperta dell’America e circumnavigazione dell’Africa

La scoperta dell’America nel 1492 da parte di Cristoforo Colombo e la circumnavigazione dell’Africa nel 1497 da parte di Vasco Da Gama che aprirà una nuova strada nei rapporti con l’Oriente, produce cambiamenti economici e scientifici importanti.

Il centro del mondo smette di ruotare intorno al Mediterraneo, per spostarsi sull’Atlantico.

Le grandi monarchie vicino all’Atlantico (Portogallo, Spagna, Francia ed Inghilterra) ne trarranno grandi vantaggi economici e politici.

La lontananza dell’Atlantico sfavorisce quindi gli Italiani, rispetto a Portoghesi, Spagnoli, Francesi ed Inglesi.

Inoltre, la concorrenza dei Portoghesi che importano le spezie dall’Oriente, circumnavigando l’Africa e potendo fare a meno dell’intermediazione commerciale degli Arabi da cui dipendeva il commercio veneziano, penalizzano di conseguenza gli Stati regionali italiani.

 

La pressione dell’impero Ottomano

I Turchi che erano già riusciti a conquistare Costantinopoli nel 1453, invadono l’Europa orientale.

La pressione dell’impero Ottomano spinge ad Est e sul Mediterraneo.

Nel 1529 giungeranno ad assediare la città di Vienna.

Inoltre, conquistano Egitto, Siria, Algeria, l’isola di Rodi e per un certo periodo di tempo anche Tunisi.

Tutto ciò rende sempre più difficoltosi, soprattutto per gli Italiani, i commerci con l’Oriente attraverso il Mediterraneo e le tradizionali vie terrestri.

Sacco di Roma

Le frammentazioni e le divisioni tra i singoli Stati regionali italiani favoriranno nella primavera del 1527 la discesa verso Roma delle truppe dei Lanzichenecchi ed il conseguente Sacco di Roma a partire dal 6 maggio del 1527.

Il saccheggio della città di Roma causò moltissimi morti e danni incalcolabili al patrimonio artistico della città.

Inoltre l’affollamento causato dalle decine di migliaia di occupanti presenti in città e le migliaia di morti lasciati a marcire nelle strade trasformarono la città in un luogo insalubre, infestato dalla malaria e dalla peste bubbonica, che uccise nei mesi a seguire altre migliaia di persone sia tra la popolazione romana che tra gli stessi soldati Lanzichenecchi.

Dopo due mesi di saccheggi i Lanzichenecchi ed i loro alleati si ritirarono da Roma per tornare nuovamente a settembre dello stesso anno a ripetere il saccheggio.

Le enormi conseguenze negative del Sacco di Roma segnarono la fine dello splendore del periodo rinascimentale romano e l’inizio del declino presso le altre corti e Stati regionali della penisola italiana.

 

Per maggiori informazioni leggi anche i seguenti articoli:

 


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