Posato su un’alta quercia, un usignolo, secondo il suo solito cantava.
Lo scorse uno sparviero a corto di cibo, gli piombò addosso e se lo portò via.
Mentre stava per ucciderlo, l’usignolo lo pregava di lasciarlo andare, dicendo che esso non sarebbe stato sufficiente a riempire lo stomaco di uno sparviero: doveva rivolgersi a qualche uccello più grosso, se aveva bisogno di mangiare.
Ma l’altro lo interruppe dicendo: “Bello sciocco sarei, se lasciassi andare il pasto che qui ho pronto tra le mani, per correre dietro a quello che non si vede ancora!”.
Morale della favola
Questa favola di Esopo ci ammonisce sul fatto che: stupide sono quelle persone che, nella speranza di beni maggiori, si lasciano sfuggire quelli in loro possesso.
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