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Il modo di dire le cose – racconto arabo

L’importanza di utilizzare le giuste parole, quando ci rapportiamo con gli altri

In un lontano paese arabo vi era un califfo che ogni qual volta che aveva sognato si svegliava e chiedeva ai suoi indovini di corte di interpretare il sogno che aveva fatto.

A forza di consultare indovini, il califfo aveva notato che le interpretazioni degli esperti erano spesso in contraddizione l’una con l’altra e non capendone il motivo, a volte si arrabbiava con loro. Egli, infatti, riteneva che l’interpretazione dei sogni fosse una scienza e quindi tutti avrebbero dovuto darne la stessa versione.

Tuttavia, il califfo aveva paura dei brutti sogni e poiché ne temeva i segni premonitori, continuava a consultare gli indovini di corte.

Quando tutti erano d’accordo nell’interpretazione, soprattutto se le previsioni erano considerate buone, rimaneva fiducioso e contento tutto il giorno. Al contrario, quando ne riceva di brutte, si arrabbiava moltissimo. In pratica, regolava il suo comportamento in base a quello che gli veniva detto.

Un mattino, chiamò un esperto di interpretazione dei sogni e gli raccontò il seguente sogno: «Ho sognato che i miei denti cadevano l’uno dopo l’altro e alla fine la mia bocca ne restava priva del tutto. Cosa significa?».

L’indovino disse: «Oh! Mio signore, non è un buon segno! Il sogno significa che i tuoi parenti moriranno prima di te e tu rimarrai solo!».

Il califfo si rattristò molto e si infuriò a tal punto che ordinò all’esperto di lasciare il palazzo e di non farsi più vedere. Quindi passò a consultare un altro indovino e dopo che il Califfo ebbe raccontato il suo sogno questi gli rispose: «Oh! Signore, questo è un buon segno. Il sogno prevede che la tua vita sarà lunga e che tu sopravvivrai ai tuoi parenti e vivrai più di tutti loro».

Il califfo tutto contento disse: «Che bel sogno!» e tutto felice diede cento denari all’esperto che lo aveva interpretato così bene.

Poi, dopo aver pensato a quanto era successo quella mattina, chiamò il suo primo ministro e gli ordinò di cercare il primo esperto e di chiedergli scusa per come era stato cacciato dal palazzo. In fondo il primo gli aveva detto le stesse cose, ma aveva sbagliato la maniera di dirle.

 

Morale del racconto

Questo racconto di origine araba vuol farci ragionare sull’importanza della scelta delle giuste parole e del linguaggio, quando ci rapportiamo con gli altri.

 

Per spiegare il concetto di una buona comunicazione efficace, è molto carina questa storia:

In un convento un giovane prete chiese al priore: «Padre, posso fumare mentre prego?» e fu severamente rimproverato.
Un secondo giovane prete chiese allo stesso priore: «Padre, posso pregare mentre fumo?» e fu lodato per la sua dedizione.

 

Un’altra bellissima storia sull’importanza di utilizzare le giuste parole durante una comunicazione è la seguente:

Un uomo cieco chiedeva l’elemosina seduto all’angolo di una strada. Accanto a sé aveva il cesto per le offerte ed un cartone su cui c ‘era scritto: “Sono cieco, per favore aiutatemi”. Purtroppo, raccoglieva solo qualche centesimo.

Una donna gli passò davanti, lesse il cartello e vide il cesto delle offerte praticamente vuoto. Prese il cartello e con un pennarello scrisse una nuova frase, rimettendo poi il cartone accanto al cieco.  Immediatamente la gente iniziò a mettere i soldi nel cesto delle offerte.

Sul cartello la donna aveva scritto: “Oggi è un bel giorno ma io non posso vederlo”. Il senso della frase era quasi lo stesso, ma le parole erano diverse.

 

Se sei interessato alla morale, ovvero l’insegnamento che puoi trarre dai racconti e dalle favole, vai alla categoria: Racconti e Favole Formative. Ne troverai moltissime.

Se invece vuoi approfondire i concetti di per una buona comunicazione, allora consulta la categoria:  Comunicazione Efficace.

 


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