Una volpe cascò giù in un pozzo e dovette rimanerci per forza.
Più tardi, spinto dalla sete, giunse a quello stesso pozzo un becco si tratta del maschio della capra, un animale dalle grandi corna che vive solitamente in montagna) che vedendola, le chiese se l’acqua fosse buona.
La volpe, approfittando con piacere dell’occasione, si mise a lodare l’acqua, assicurando che fosse eccellente e lo invitò a venir giù.
L’altro, con la voglia che ne aveva, non ci pensò due volte e discese.
Una volta saziata la sete, il becco voleva esaminare con la volpe il modo per uscir di là ma la volpe lo interruppe, dichiarando: «Il modo lo conosco io, se davvero tu vuoi che ci salviamo tutti e due. Fa’ il piacere di appoggiarti alla parete coi piedi anteriori e di drizzare le corna: io salterò fuori e poi ti tirerò su».
Il becco, pronto, diede retta al suo consiglio; la volpe, salendo su per le gambe, le spalle e le corna del compagno, si trovò sulla bocca del pozzo; ne uscì e si avviò per andarsene e poiché il becco le rinfacciava d’aver violato il patto, volgendosi indietro, gli disse: «Caro mio, se tu avessi tanto sale in zucca quanti peli hai nella barba, non saresti sceso, senza pensar prima al modo di ritornare su».
Morale della favola
Esopo con questa favola, sottintende una morale che è sempre bene tenere a mente e cioè che le persone, prima di imbarcarsi per un’impresa, dovrebbero sempre prudentemente meditare sul suo futuro esito.
Questa favola di Esopo ha poi ispirato Fedro a scriverne una molto simile dal titolo: La volpe e il caprone.
Se sei interessato alla morale, ovvero l’insegnamento che puoi trarre dai racconti e dalle favole, vai alla categoria: Racconti e Favole Formative. Di favole di Esopo, di Fedro e non solo, ne troverai moltissime.
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