La cicala e le formiche - Esopo
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La cicala e le formiche – Esopo favole

Chi nulla fa, nulla ottiene, inoltre nella vita è necessario essere previdenti senza essere crudeli

D’inverno le formiche si davano un gran da fare, per conservare il cibo raccolto nell’estate.

Una cicala affamata si avvicinò alle formiche e chiese loro del cibo.

Le formiche le risposero: “Che hai fatto quest’estate? Perché non hai pensato a prepararti il cibo per l’inverno

E la cicala semplicemente rispose: “D’estate non avevo tempo, infatti ero impegnata a cantare, godendo dei raggi del sole”.

Le formiche ridendo replicarono: “Ma se d’estate cantavi, ora che è inverno balla!”.

La cicala umiliata si allontanò.

In quel momento il vento, soffiando impetuoso, disperse tutto il cibo raccolto dalle formiche e le ridusse alla disperazione.

 

Morale della favola

Questa favola di Esopo ci insegna due cose sulla vita:

  • Riguardo alla superficialità della cicala: se non si vuole soffrire e correre rischi, bisogna essere previdenti in ogni situazione;
  • Relativamente alla sciagura delle formiche: non bisogna mai essere crudeli con nessuno, soprattutto con gli sventurati.

 

Se sei interessato alla morale, ovvero l’insegnamento che puoi trarre dai racconti e dalle favole, vai alla categoria: Racconti e Favole formative.

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