Le leggi fondamentali della stupidità umana, di Carlo Cipolla
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Le leggi fondamentali della stupidità umana, di Carlo Cipolla

Attenzione al potere irrazionale delle persone stupide

Le leggi fondamentali della stupidità umana è un piccolo saggio scritto dal professore universitario di storia economica Carlo Cipolla (1922 – 2000).

Pubblicato per la prima volta nel 1976 in lingua inglese e in edizione ristretta riservata per i suoi amici, il saggio ebbe un inaspettato successo tanto che si procedette ad una pubblicazione ufficiale che verrà poi tradotta in diverse lingue.

In Italia tale saggio è arrivato solo nel 1988 all’interno del libro, dello stesso Cipolla, dal titolo: “Allegro ma non troppo“.

Il saggio veramente interessantissimo enuncia cinque leggi fondamentali della stupidità umana:

  1. Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.
  2. La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della persona stessa.
  3. Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza allo stesso tempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita.
  4. Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare, i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, ed in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore.
  5. La persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista.

 

Quello che ora segue (con adattamenti di Negoziazione.blog) è solo un piccolo estratto dal saggio: “Le leggi fondamentali della stupidità umana“, di Carlo Cipolla:

 

Per quanto indietro si riesca a guardare, le faccende umane sono sempre state in uno stato deplorevole.

Da Darwin sappiamo di condividere la nostra origine con le altre specie del regno animale e tutte le specie, si sa, dal vermiciattolo all’elefante, devono sopportare la loro dose quotidiana di tribolazioni, timori, frustrazioni, pene e avversità.

Gli esseri umani, tuttavia, hanno il privilegio di doversi sobbarcare un peso aggiuntivo, una dose extra di sofferenze quotidiane, causate da un gruppo di persone che appartengono allo stesso genere umano.

Si tratta di un gruppo non organizzato, non facente parte di alcun ordinamento, che non ha capo, né presidente, ma che riesce tuttavia ad operare in perfetta sintonia come se fosse guidato da una mano invisibile e che quasi fosse una forza oscura impedisce la crescita del benessere e della felicità umana.

  

Prima legge fondamentale della stupidità umana

Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione”.

Per quanto elevata sia la stima quantitativa che uno faccia della stupidità umana, si resta continuamente stupiti dal fatto che:

  • Persone che si è giudicato in passato razionali ed intelligenti all’improvviso si sono rivelate essere irrimediabilmente e senza alcun dubbio, stupide.
  • Tutti i giorni siamo ostacolati nella nostra attività da persone ostinatamente, stupide che improvvisamente compaiono nei luoghi e nei momenti meno opportuni.

È impossibile stabilire una percentuale delle persone stupide rispetto al totale della popolazione, dato che qualsiasi numero sarà sempre inferiore alla realtà.

 

Seconda legge fondamentale della stupidità umana

Normalmente si tende a ritenere che tutti gli uomini sono per natura uguali e che se alcuni fossero più uguali degli altri, ciò sarebbe da attribuire all’educazione e all’ambiente sociale e non a causa di Madre Natura.

Si tratta di un’opinione diffusa che personalmente non condivido.

E mia ferma convinzione, sostenuta da anni di osservazioni e sperimentazioni, che gli uomini non sono tutti uguali.

Alcuni sono stupidi ed altri non lo sono e la differenza è determinata non da forze o fattori culturali ma semplicemente a causa di come ci ha fatto Madre Natura

Uno è stupido nello stesso modo in cui un altro ha i capelli rossi; uno appartiene al gruppo degli stupidi come un altro appartiene ad un certo gruppo sanguigno. Insomma, uno nasce stupido per volere imperscrutabile e insindacabile della Divina Provvidenza.

Questo fatto viene espresso con la seconda legge fondamentale della stupidità umana che cita che:

“La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della persona stessa”.

Il fatto straordinario circa la frequenza della stupidità è che la Natura riesca a fare in modo che tale frequenza sia sempre e dovunque uguale indipendentemente dalla dimensione del gruppo, tanto che si ritrova la stessa percentuale di persone stupide sia che si prendano in considerazione gruppi molto ampi o gruppi molto ristretti.

L’educazione e l’ambiente sociale non hanno quindi nulla a che fare con la probabilità che una certa persona sia stupida.

Inoltre, le persone stupide sono proporzionalmente tanto numerose sia tra gli uomini che tra le donne o fra le popolazioni cosiddette “del terzo mondo” o “sviluppate”.

La seconda legge piaccia o non piaccia, comporta che, indipendentemente che si frequentino circoli eleganti o i luoghi più miserevoli, rimane il fatto che si dovrà sempre affrontare la stessa percentuale di gente stupida. Percentuale che, in accordo con la prima legge, supererà sempre le più nere previsioni.

 

Terza (ed aurea) legge fondamentale della stupidità umana

La terza legge presuppone, che gli esseri umani rientrino in una delle seguenti quattro categorie:

  • gli Sprovveduti – sono coloro che danneggiano sé stessi e avvantaggiano gli altri;
  • gli Intelligenti – corrispondono a quelli che perseguono il proprio vantaggio e quello degli altri;
  • i Banditi – si tratta di coloro che danneggiano gli altri per trarne un vantaggio.
  • e gli Stupidi – sono quelli che danneggiano gli altri, senza avvantaggiare sé stessi o addirittura recano danno a sé stessi.

Vedi grafico qui di seguito riportato:

 

Le leggi fondamentali della stupidità umana, di Carlo Cipolla

La terza legge fondamentale della stupidità umana chiarisce che:

Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza allo stesso tempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita”.

Poste di fronte a questa terza legge, le persone razionali e ragionevoli reagiscono istintivamente con scetticismo ed incredulità, perché hanno difficoltà a concepire ed a comprendere un comportamento irragionevole.

Ma se lasciamo per un attimo perdere la teoria della legge ed osserviamo invece quel che ci capita in pratica nella vita di tutti i giorni, si vedrà che:

  • A tutti noi sarà capitato purtroppo di avere a che fare con un individuo che si è procurato un guadagno causando a noi una perdita. In questo caso avevamo incontrato un bandito.
  • Sicuramente ci saranno stati casi in cui un individuo realizzò un’azione il cui risultato fu una perdita per lui ed un guadagno per noi. In questo caso abbiamo avuto a che fare con uno sprovveduto.
  • Inoltre, avremmo sicuramente avuto modo di conoscere qualcuno che fece un’azione dalla quale entrambe le parti trassero vantaggio. In questo caso si trattava di una persona intelligente.

I sopraindicati casi accadono di continuo. Ma riflettendoci bene bisogna ammettere che questi non rappresentano la totalità degli eventi che caratterizzano la nostra vita di tutti i giorni.

La nostra esistenza è anche punteggiata da vicende in cui si incorre in perdite di tempo, denaro, energia, tranquillità e buonumore a causa delle improbabili azioni di qualche assurdo individuo che capita nei momenti più impensabili e sconvenienti a provocarci danni, frustrazioni e difficoltà, senza aver assolutamente nulla da guadagnare da quello che compie.

Nessuno sa, capisce o può spiegare perché quell’individuo fa quello che fa. C’è una sola spiegazione: la persona in questione è semplicemente: stupida.

 

I comportamenti delle persone

La maggior parte delle persone non agisce coerentemente.

In certe circostanze una persona agisce intelligentemente e in altre quella stessa persona si comporta da sprovveduto.

L’unica importante eccezione alla regola è rappresentata dalle persone stupide che normalmente mostrano una massima propensione per una piena coerenza in ogni campo d’attività.

Una persona intelligente può talvolta comportarsi da sprovveduto, come può talvolta assumere un comportamento da bandito. Ma, poiché la persona in questione è fondamentalmente intelligente, la maggior parte delle sue azioni avranno la caratteristica dell’intelligenza.

 

Collegamento tra stupidità e potere

Come tutte le creature umane, anche gli stupidi influiscono sulle altre persone con intensità molto varia.

Alcuni stupidi causano normalmente solo perdite limitate, mentre altri riescono a causare danni spaventosi non solo ai singoli individui, ma ad intere comunità o società.

Il potenziale di una persona stupida di creare danni dipende da due fattori principali.

  • Principalmente da fattori genetici. Alcune persone ereditano notevoli dosi del gene della stupidità e grazie a tale eredità appartengono, sin dalla nascita, all’élite del loro gruppo.
  • Il secondo fattore che determina il potenziale di un individuo stupido deriva dalla posizione di potere politico, economico o burocratico che occupa all’interno della società. In questo caso la capacità di danneggiare il prossimo è pericolosamente accresciuta dalla posizione di potere che occupa.

La domanda che spesso si pongono le persone razionali e ragionevoli è: in che modo e come mai persone stupide riescano a raggiungere posizioni di potere e di autorità.

Classe e casta (sia laica che ecclesiastica) furono gli istituti sociali che grazie al Nepotismo permisero un flusso costante di persone stupide in posizioni di potere nella maggior parte delle società preindustriali. È pur vero che nel mondo industriale moderno classe e casta vanno perdendo sempre più di rilievo, ma la vera Meritocrazia è ancora sempre lontana.

 

L’irrazionalità delle persone stupide

Non è difficile comprendere come il potere politico od economico o burocratico accresca il potenziale nocivo di una persona stupida. Ma dobbiamo ancora spiegare e capire cosa essenzialmente rende pericolosa una persona stupida; in altre parole, in cosa consiste il potere della stupidità.

Essenzialmente gli stupidi sono pericolosi proprio perché le persone ragionevoli trovano difficile immaginare e capire un comportamento stupido.

Una persona intelligente può invece, anche se non la condivide, capire la logica di un bandito, le cui azioni seguono un modello di razionalità che anche se perversa, è pur sempre razionale.

Il bandito vuole un “più” sul suo conto. Dato che non è abbastanza intelligente per escogitare metodi con cui ottenere un “più” per sé procurando allo stesso tempo un “più” anche ad altri, egli otterrà il suo “più” causando un “meno” al suo prossimo. Tutto ciò non è giusto, ma è razionale e se si è razionali lo si può prevedere e spesso si possono approntare le difese opportune.

Il bandito vuole un guadagno per sé. Dato che non è abbastanza intelligente per escogitare metodi con cui ottenere tale guadagno per sé procurando allo stesso tempo un guadagno anche ad altri, egli otterrà il suo guadagno causando un danno al suo prossimo. Tutto ciò non è giusto, ma è razionale e se si è razionali lo si può prevedere e in molti casi si possono preparare le opportune difese.

Con una persona stupida tutto ciò è assolutamente impossibile.

Come è implicito nella terza legge, una persona stupida vi tormenterà senza ragione, senza un piano preciso, nei tempi e nei luoghi più improbabili e più impensabili. Non vi è alcun modo razionale per prevedere se, quando, come e perché, una persona stupida porterà avanti il suo attacco. Di fronte ad un individuo stupido, siamo indifesi.

Dal momento che le azioni di una persona stupida non sono conformi alle regole della razionalità, ne consegue che:

  • generalmente si viene colti di sorpresa dall’attacco;
  • anche quando si acquista consapevolezza dell’attacco, non si riesce ad organizzare una difesa razionale, perché l’attacco, in sé stesso, è sprovvisto di una qualsiasi struttura razionale.

Il fatto che l’attività ed i movimenti di una creatura stupida siano assolutamente irrazionali, non solo rende la difesa problematica, ma rende anche estremamente difficile qualunque contrattacco.

Occorre tener conto anche di un’altra circostanza:

  • La persona intelligente sa di essere intelligente.
  • Il bandito è cosciente di essere un bandito.
  • Lo sprovveduto è penosamente pervaso dal senso della propria sprovvedutezza.
  • Lo stupido al contrario degli altri sopracitati personaggi non sa di essere stupido.

Ciò contribuisce potentemente a dare maggior forza ed efficacia alla sua azione distruttiva. Come se compisse la cosa più naturale del mondo lo stupido comparirà improvvisamente a rovinare i tuoi piani e la tua pace, a complicarti la vita ed il lavoro ed a farti perdere denaro, tempo, buonumore, appetito, produttività, e tutto questo senza malizia, senza rimorso, e senza ragione. semplicemente in modo stupido.

 

Quarta legge fondamentale della stupidità umana

Non c’è da stupirsi se le persone sprovvedute, cioè quelle che nel grafico (figura 1) cadono nell’area “H”, di norma non riconoscono la pericolosità delle persone stupide.

Ciò che ad ogni modo è veramente sorprendente è che anche le persone intelligenti ed i banditi spesso non riescono a riconoscere il potere devastante e distruttore della stupidità.

È estremamente difficile spiegare perché ciò accada. Si può solo ipotizzare che spesso gli intelligenti come i banditi, quando avvicinati da individui stupidi, pensino di gestire con esito positivo la situazione, invece di preparare subito le difese.

Si è infatti generalmente portati a credere che una persona stupida faccia male solo a sé stessa, ma ciò vuol dire confondere la stupidità con la sprovvedutezza.

Talvolta si è anche tentati di associarsi con un individuo stupido con l’obiettivo di usarlo per le proprie mire. Tale manovra non può che avere effetti disastrosi perché:

  • è basata sulla completa incomprensione della natura essenziale della stupidità;
  • dà alla persona stupida spazio ulteriore per l’esercizio dei suoi talenti.

Uno può illudersi di manipolare una persona stupida e, sino ad un certo punto, può anche riuscirci. Ma a causa dell’irrazionale comportamento dello stupido, non si possono prevedere tutte le azioni e reazioni dello stesso ed in breve si verrà stroncati e polverizzati dai suoi imprevedibili comportamenti.

Tutto ciò è chiaramente sintetizzato nella quarta legge fondamentale della stupidità umana che afferma che:

“Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare, i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, ed in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore”.

 

Quinta legge fondamentale della stupidità umana

In base alle considerazioni finali esposte nella quarta legge, si può quindi affermare con la quinta legge fondamentale della stupidità umana, che:

“La persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista”.

La conseguenza della legge è che: Lo stupido è più pericoloso del bandito.

 

Le leggi fondamentali della stupidità umana, di Carlo Cipolla

 

Quanto sopra esposto è solo un piccolo estratto del saggio di Carlo Cipolla, pertanto se desideri approfondire il tema, ti consiglio la lettura del testo completo del saggio, che puoi trovare all’interno del libro: “Allegro ma non troppo.

Tale libro contiene oltre alle “leggi fondamentali della stupidità umana”, anche un suo secondo saggio, di cui anch’esso si consiglia la lettura, dal titolo: Il ruolo delle spezie (e del pepe in particolare) nello sviluppo economico del medioevo. Si tratta di un’interessante descrizione in versione semi umoristica delle motivazioni che hanno portato alle prime crociate

 

Informazioni storiche su Carlo Cipolla

Carlo Cipolla è nato a Pavia il 15 agosto del 1922. Dopo la maturità, si iscrisse alla facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Pavia e dopo aver conseguito la laurea a Pavia, proseguì gli studi alla Sorbonne di Parigi e alla London School of Economics.

Studioso di talento, con una fortissima passione per la storia e la filosofia, ottenne la sua prima cattedra a Catania a soli 27 anni. Insegnò anche a Venezia, Torino, Pavia, Pisa e Fiesole.

Nel 1953 si recò negli Stati Uniti, dove continuò la sua attività di docente. Nel 1957 fu nominato visiting professor presso la University of California Berkeley e nel 1959 sempre presso la medesima università, full professor.

È morto a Pavia il 5 settembre del 2000, all’età di 78 anni.

Nota curiosa: Carlo Cipolla (1922 – 2000) nei suoi libri viene solitamente indicato come Carlo M. Cipolla a seguito dell’invenzione da parte sua di un inesistente, all’anagrafe, secondo nome “M”, che viene solitamente interpretato, in maniera erronea, da molti come “Maria”.

Egli aggiunse la “M” per distinguersi dall’omonimo Carlo Cipolla (1854 – 1916), importante professore universitario di Storia moderna.

 

Gli altri scritti di Carlo Cipolla

Nel corso della sua vita, Carlo Cipolla, ha scritto molti apprezzati libri sulla storia economica e non solo, tradotti in diverse lingue, tra cui:

 

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