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Autoconvalida

Attenzione ai falsi giudizi

Per autoconvalida si intende il fatto una volta che ci siamo un’idea su una certa situazione, tendiamo a conservarla anche a dispetto di prove contrarie e ad ascoltare solo le informazioni che confermano le nostre idee.

L’autoconvalida è uno dei bias più comuni.

In ambito psicologico l’autoconvalida è stata messa in evidenza in varie ricerche sperimentali. Una di queste ricerche ad esempio ha analizzato l’operato di due diversi gruppi di soggetti sperimentali che dovevano giudicare uno studente che rispondeva a 30 quesiti a scelta multipla. In entrambi i casi lo studente rispondeva correttamente alla metà dei quesiti, solo che dinnanzi al primo gruppo indovinava i primi 15, mentre dinnanzi al secondo gruppo indovinava gli ultimi 15. Il risultato fu che i soggetti del primo gruppo, oltre a formarsi un giudizio molto lusinghiero dello studente, erano anche convinti che lo studente avesse risposto correttamente a più domande.

Queste ricerche hanno dimostrato come quanto siano tenaci le prime impressioni nei giudizi interpersonali.

Alla base dell’autoconvalida ci sono diversi meccanismi, che possono agire anche in combinazione:

 

Tendenza alla conferma

Una volta raggiunta una conclusione, raccogliamo selettivamente i dati che la confermano e trascuriamo quelli che possono contraddirla. Quando abbiamo in mente un’ipotesi per stabilire se è vera andiamo alla ricerca delle prove a favore, anziché di quelle contrarie.

Ad esempio, se abbiamo appena acquistato una vettura, per restare nell’idea che abbiamo fatto la scelta giusta, possiamo molto semplicemente andare a leggere sulle riviste specializzate tutto ciò che conferma la nostra convinzione e tralasciare tutto quello che potrebbe confutarla.

 

Reinterpretazione dei fatti

Se qualcuno che giudico egoista in una circostanza mi aiuta, dirò che lo ha fatto solo per guadagnarsi il mio favore in vista di un suo progetto. Mi è bastato attribuirgli un’intenzione per cambiare il senso di ciò che ha fatto, in pratica trovo nella situazione elementi per pensare che ne abbia un tornaconto e così confermarmi nella mia idea.

 

Costrutti di autoconvalida

Elaboriamo ragionamenti e spiegazioni supplementari, in modo che il dato nuovo venga inglobato, reso inoffensivo e la visione precedente sia salva. Un costrutto di auto convalida, è la Relega in un campo inattivo. Ammettiamo che i dati contrari ci sono, ma li spogliamo del potere di confutare le nostre idee perché per qualche ragione li consideriamo non pertinenti. Ad esempio: un collaboratore ha svolto un buon lavoro, ma resta mediocre perché il compito era facile.

 

Profezia che si auto adempie

Anziché annullare le evidenze contrarie, tendiamo a cercare evidenze a favore che non c’erano. Per il sociologo statunitense Robert K. Merton (1910 – 2003) si tratta di un fenomeno inconsapevole, secondo cui: “una supposizione o una profezia per il solo fatto di essere stata pronunciata, fa realizzare l’avvenimento presunto, aspettato o predetto, confermando in tal modo la propria veridicità”. In pratica si ha quando un individuo, convinto o timoroso del verificarsi di certi eventi futuri, modifica il suo comportamento in un modo tale da finire per causare effettivamente tali eventi.

Un esempio di profezia che si auto adempie, in ambito finanziario, è quando esiste una convinzione diffusa che vi sia un imminente crollo di un certo titolo. Gli investitori possono perdere fiducia e mettere in atto una serie di reazioni che possono effettivamente causare il crollo.

Altro semplice esempio è quando pensiamo che una certa persona sia sgarbata. Ogni volta che la incontriamo la trattiamo con freddezza, a cominciare dal fatto che evitiamo di salutarla. A quel punto ella sarà indotta a essere davvero sgarbata verso di noi.

 

Effetto Pigmalione

Noto anche come effetto Rosenthal. È stato identificato dallo psicologo tedesco Robert Rosenthal (1933) e dalla la maestra di scuola elementare Lenore Jacobson, attraverso i risultati di un esperimento[1] condotto nel 1965 in una scuola elementare della California. L’esperimento fornisce un esempio lampante di autoconvalida.

In questo esperimento i due ricercatori, dopo aver assegnato all’inizio dell’anno scolastico agli alunni test di intelligenza, segnalarono agli insegnanti alcuni talenti per i quali si prevedeva un alto rendimento scolastico. Le segnalazioni erano state fatte a caso. Ma gli insegnanti trattarono quegli allievi con una maggiore attenzione e con molti incoraggiamenti che effettivamente alla fine dell’anno scolastico quegli studenti ebbero buoni risultati.

“Ciò che è rilevante in questo contesto è che l’effetto pigmalione può influenzare l’andamento del bambino non solo in positivo, migliorando le sue prestazioni, ma anche in negativo (se un insegnante è convinto che un alunno abbia scarse capacità, questo alunno tenderà effettivamente a fornire prestazioni scolastiche peggiori). Inoltre, esso influenza non solo le prestazioni scolastiche dei bambini, ma anche il loro andamento sociale ed il loro comportamento” [2].

Il fenomeno ovviamente non è legato solo alla scuola ma può essere riscontrato nei più disparati ambiti della vita sociale e lavorativa.

Concludendo dobbiamo comunque dire che sebbene l’autoconvalida ci esponga sicuramente ad errori essa ha comunque anche degli aspetti positivi in quanto svolge la funzione di rafforzare il nostro sé. In pratica se dovessimo rivedere in continuazione teorie e convinzioni, saremmo soggetti a ripensamenti continui e mancherebbe quel minimo di stabilità, per avere una crescita cumulativa della nostra conoscenza.

 

 

[1]  R. Rosenthal and L. Jacobson. Pygmalion in the classroom: Teacher expectation and Pupil’s intellectual development.

[2]  Gianluca Gini. Psicologia dello sviluppo sociale.

 

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