Ad Atene, un debitore a cui era stato richiesto dal creditore di pagare il suo debito, sulle prime lo pregò di concedergli una proroga, dichiarando che si trovava in cattive acque.
Poiché non riuscì a convincerlo, gli portò allora una scrofa (un maiale femmina) l’unica che possedeva e in sua presenza la mise in vendita al mercato.
Gli si avvicinò un potenziale acquirente, chiedendo se quella fosse una scrofa che figliava, e lui l’assicurò che non solo partoriva, ma presentava anche una particolarità straordinaria: alla stagione delle feste dei Misteri Eleusini figliava femmine, e per le feste delle Panatenee, maschi.
A questo discorso l’ascoltatore rimase a bocca aperta per lo stupore.
Ma il creditore aggiunse: «E perché ti meravigli? Questa è una scrofa che per le feste Dionisiache, ti partorisce anche dei capretti».
Nota:
I Misteri Eleusini erano delle feste che si celebravano in Grecia in onore della dea Demetra (diverrà la dea Cerere per i Romani) tra settembre ed ottobre di ogni anno. Durante tale festa era consuetudine sacrificare delle porcelline.
Le Panatenee erano le feste religiose più importanti dell’antica Atene. Venivano celebrate in onore della dea Atena, protettrice della città. (I romani la assoceranno poi a Minerva). Gli antichi greci in occasione di tale festa, che di solito si svolgeva tra luglio e agosto, sacrificavano dei porcellini.
Le Dionisiache invece erano feste che si celebravano ad Atene in onore del dio Dionisio (Bacco per i Romani), in marzo-aprile. In tali feste era tradizione sacrificare dei capretti.
Morale della favola
Questa favola di Esopo ci mostra come molte persone, per il proprio interesse, affermino senza esitare le più inverosimili falsità e i fatti più impossibili.
In questo caso, vediamo infatti che dei venditori, pur di vendere la loro scrofa, affermano senza ritegno che l’animale in questione miracolosamente partorirebbe nella stagione giusta l’esatta tipologia di animali che per tradizione venivano sacrificati durante le singole feste religiose.
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