consigli di cicerone su arte oratoria
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Consigli oratori di Marco Tullio Cicerone

La capacità di essere eloquenti

In questo articolo continuiamo l’approfondimento della retorica di Marco Tullio Cicerone (106 – 43 a.C.) e della capacità di comunicare, quale strumento essenziale per chi negozia e gestisce.

Ti ricordo che solo chi sa parlare in modo logico, coerente e persuasivo, dispone di uno strumento potentissimo per assicurarsi il consenso in una trattativa.

Quanto segue è tratto (con adatt.) principalmente dall’opera: De oratore e L’Oratore, di Cicerone.

 

Consigli per parlare di fronte alla folla

Poiché l’occasione di parlare in pubblico è indubbiamente la prova più grande per un comunicatore, è certamente necessario utilizzare un modo di comunicare in maniera più accattivante.

Dal momento però che gli errori che si possono commettere parlando in pubblico sono molti e di diverso tipo, si deve per prima cosa evitare di suscitare la rumorosa disapprovazione, che può essere provocata:

  • Da qualche difetto del discorso;
  • Dal fatto di aver dato l’impressione di aver pronunciato parole aspre o arroganti o sconce o spregevoli o rivelatrici di un qualche difetto dell’animo;
  • Da antipatia personale o rancore, che possono essere motivati o derivare da false accuse e da calunnie;
  • Da un argomento non gradito al pubblico;
  • Da una cattiva disposizione della folla per ragioni che non dipendono da noi, come timori o desideri suoi.

A ciascuna di queste cause si possono proporre altrettanti rimedi:

  • Il rimprovero, se chi parla dispone di adeguata autorità;
  • L’ammonizione, in pratica un richiamo, che corrisponde ad una sorta di rimprovero meno pesante;
  • L’assicurazione che, se il pubblico ascolterà l’intero discorso, alla fine approverà;
  • Infine, la richiesta di attenzione, che è un elemento debole ma a volte utile.

In nessun’altra circostanza giovano di più un leggero umorismo, la prontezza di spirito e una battuta espressa con garbo e senza perdere dignità. Niente è tanto facile quanto distogliere una folla dal malumore o dall’ostilità con una battuta detta opportunamente, con prontezza, intelligenza e utilizzo del ridicolo.

 

Per essere eloquenti è fondamentale avere buonsenso

Sarà dunque eloquente colui che parlerà in modo da convincere, dilettare e commuovere.

  • Il convincere è necessario;
  • Il dilettare è piacevole;
  • Il commuovere è vincere.

Un bravo comunicatore, che mira a raggiungere il successo in un dibattito, dovrà quindi essere:

  • Esauriente nel convincere;
  • Moderato nel dilettare;
  • Veemente nel commuovere.

Di grande buonsenso ed anche di somma abilità dovrà essere egli nel maneggiare e nel contemperare questi tre diversi generi.

Inoltre, dovrà giudicare che cosa occorra per ogni circostanza e saper parlare in qualunque modo lo richiederà il tipo di discussione che si appresti ad affrontare.

Sarà dunque eloquente chi potrà adattare il discorso alle varie circostanze ed alle persone, perché non bisogna parlare alla medesima maniera con tutti.

Non dovrà esporre in forma scheletrica argomenti vasti, né in forma povera argomenti solenni. La sua parola sarà corrispondente e proporzionata ad essi.

Nell’eloquenza come delle altre cose, è fondamentale il buon senso. Infatti, come nella vita così nel parlare niente è più difficile che il vedere quello che convenga dire e ciò è determinato e dall’argomento di cui si tratta e dal carattere di quelli che parlano e di quelli che ascoltano.

Per l’ignoranza molto spesso si cade in errore. Un medesimo concetto spesso può essere approvato o respinto secondo che è presentato con una o con un’altra forma.

In tutti i casi bisogna vedere fin dove si può giungere. Sebbene infatti vi sia un limite per ogni cosa, tuttavia offende più il troppo che il poco.

 

Consigli per diventare un perfetto comunicatore

L’ottimo comunicatore è quindi quello che saprà dire:

  • Le cose umili con semplicità;
  • Le cose grandi con solennità;
  • Le cose mediocri con stile temperato.

Dunque, sarà eloquente, per ripetere la medesima formula, chi potrà dire le cose piccole con stile semplice, le mediocri con stile temperato, le grandi con stile solenne.

Ad ogni modo ricordo sempre che:

  • Quelli che hanno raggiunto un certo grado di eloquenza dissimulano di essere valenti in essa. Perché mentre la conoscenza del diritto è gradita agli uomini mentre l’abilità oratoria è guardata con poco favore.
  • Per accattivarsi il sostegno, degli uditori, giova di più prospettare un vantaggio futuro che ricordare un beneficio passato.

Infine, ritengo che la qualità essenziale del perfetto comunicatore non siano solo quelle già più volte dette, e cioè l’avere buon senso e la capacità di saper esprimersi in modo da adattarsi alle circostanze ed al tipo di uditorio.

Soprattutto è necessario venire in possesso dell’arte del ragionare. Ciò in quanto non è in grado di parlar bene se non chi ragiona in modo saggio.

Perciò chi attende al saper parlare, attende alla saggezza. E di questa nessuno può fare a meno con indifferenza neppur in mezzo alle situazioni più gravi.

E per esser saggi è assolutamente necessaria la conoscenza delle cose passate, perché il non sapere che cosa sia accaduto prima che siamo nati, equivale a rimanere sempre fanciulli.

 

Consigli oratori di Marco Tullio Cicerone

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