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Ciò che non muore mai – parabola buddista

Un racconto sull’accettazione del fatto che la morte fa parte del ciclo della vita

Un giorno, una giovane donna in lacrime andò a trovare Buddha.

Il suo bambino era appena morto e, poiché aveva già perso il marito, si ritrovava sola al mondo.

La donna sperava che Buddha potesse fare un miracolo: desiderava ardentemente che le riportasse in vita il figlio.

Buddha le sorrise con dolcezza e le disse: «Vai in città e portami qualche granello di senape da una casa in cui non è mai morto nessuno».

La donna partì alla ricerca, ma ovunque andasse otteneva la stessa risposta: «Possiamo darti tutti i grani di senape che desideri, ma la condizione che poni è impossibile da soddisfare. Molte persone hanno esalato l’ultimo respiro sotto questo tetto!».

Per tutto il giorno la donna andò ostinatamente di porta in porta, sperando di trovare una casa dove la morte non avesse mai bussato.

Quando calò la notte, finalmente si arrese rendendosi conto che la morte faceva parte del ciclo della vita e che era inutile negare questo fatto.

Così tornò da Buddha, che subito le chiese se gli avesse portato i grani di senape. La donna si inchinò davanti a lui e disse: «Non ti chiederò più di restituirmi il mio bambino, perché morirebbe comunque un giorno o l’altro. Insegnami piuttosto ciò che non muore mai».

 

TRATTO (CON ADATTAMENTI) DA MICHEL PIQUEMAL, STORIE PER APPRENDISTI SAGGI. EDIZIONI EL

 


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