Elementi-espressivi-della-voce
in

Elementi espressivi della voce

Come rendere la tua voce più interessante

La voce è lo strumento per guidare chi ci ascolta là dove vuoi che vada; è lo strumento a cui puoi affidarti per ottenere una reazione negli ascoltatori.

Puoi usare la voce dosandone gli elementi espressivi, che sono sette: Colore, Tono, Volume, Tempo, Pausa, Ritmo e Mordente.

Questi sette elementi, che a volte vengono usati istintivamente, ci aiutano a leggere ad alta voce in modo interessante, evitando la monotonia, cosicché le parole contenute nel testo diventino un mezzo di comunicazione preciso, chiaro ed efficace.

Leggere non è “dire semplicemente le parole”, ma comunicare con la voce e l’espressione ciò che il testo contiene. L’uditore dovrà comprendere e trovare chiaro e piacevole ciò che ascolta.

Pur non essendo attori è necessario fare attenzione ad alcuni princìpi fondamentali. Ad esempio, non è possibile rivolgersi a un uditorio leggendo come si legge per conto proprio un romanzo o un giornale. Chi ascolta infatti deve essere posto nella condizione di capire il significato del testo, di non annoiarsi o distrarsi.

La lettura ad alta voce purtroppo non viene insegnata a scuola. Essa è il risultato di tre operazioni: leggere, capire, trasmettere. È quindi necessario conoscere degli ausili per conferire valore ed efficacia.

La voce umana è uno strumento estremamente versatile e può esprimere una vasta gamma di emozioni e significati attraverso i sette elementi espressivi, che trovi qui a seguire.

 

Il colore

La definizione del colore della voce non è facile, poiché per molti aspetti deriva da una interpretazione soggettiva e individuale.

Il colore è l’intenzione che puoi mettere in ciò che stai dicendo o leggendo.

È legato all’emozione, allo stato d’animo e al sentimento che si vuole comunicare.

 

Elenco delle principali coloriture di cui generalmente si fa uso

  1. Accondiscendente
  2. Accorto
  3. Affettuoso
  4. Affermativo
  5. Afflitto
  6. Aggressivo
  7. Amoroso
  8. Ansioso
  9. Bonario
  10. Conclusivo
  11. Convincente
  12. Cordiale
  13. Drammatico
  14. Esplicativo
  15. Fiero
  16. Grave
  17. Imperioso
  18. Implorante
  19. Indifferente
  20. Interrogativo
  21. Ironico
  22. Iroso
  23. Lacrimoso
  24. Malizioso
  25. Minaccioso
  26. Narrativo
  27. Romantico
  28. Scherzoso
  29. Sensuale
  30. Sincero
  31. Solenne
  32. Squillante
  33. Triste
  34. Umile
  35. Violento
  36. Volgare

 

Il Tono

Il tono è assimilabile, più o meno, ai tasti del pianoforte: può andare dalla nota più bassa alla nota più acuta (lo strillo). Una lettura dove si impiegano più toni è una lettura più interessante.

Il tono, quindi, aggiunge espressione alla lettura ed evita la monotonia. Inoltre, riesce a fornire maggiori emozioni a chi ci ascolta.

Il controllo del tono permette di dare significato al messaggio che sta dietro le parole pronunciate; può essere provocatorio, amorevole, sostenuto, rabbioso, divertito…

Ovviamente non bisogna esagerare.

Premesso che ciascuno di noi possiede uno specifico timbro di voce, il tono può variare a seconda dell’uso che se ne fa: può essere pieno, melodioso, toccare note più basse, più alte, offrendo così una varietà di sfumature. Ad esempio, una voce dal tono scuro e profondo può esprimere tristezza, mentre una voce chiara e allegra può esprimere felicità, e così via.

È evidente che se l’esigenza è quella di arringare una folla, il tono dovrà essere decisamente alto, mentre un oratore modulerà la voce su una gamma di toni variabili dal basso al medio, al medio alto. È indispensabile evitare la “cantilena” (e cioè il susseguirsi monotono degli stessi toni in uno schema fisso), e il salto improvviso di toni.

 

Volume

Il volume corrisponde a quanta aria, quanto fiato viene impiegato per poter emettere un suono.

Il dosaggio del volume è importante: una voce forte e chiara esprime energia, passione o rabbia, mentre una voce morbida esprimere tenerezza, calma o timidezza.

Pertanto, quanto più fiato si immette nei polmoni, tanto maggiore potrà essere il volume. Smorzando questa potenza espulsiva, diminuiamo di conseguenza anche il volume.

Ad esempio, come già accennato, se voglio esprimere intimità e delicatezza nel discorso, il volume sarà più basso e debole, mentre nel caso di un passo aggressivo, si userà un volume più alto e più forte.

Un volume medio è solitamente usato per muoversi con adeguatezza dal più basso al più alto, oppure in un discorso che non richieda sbalzi eccessivi. Facciamo attenzione però a non abusarne, in quanto si potrebbe ricadere nella monotonia.

In sintesi, il volume può essere: basso, modestissimo, modesto, medio, medio alto, forte, fortissimo.

 

Tempo

Il tempo all’interno di una frase, all’interno di una lettura, sta a significare la diversa velocità con cui ci esprimiamo. È paragonabile all’esecuzione di un testo musicale, così come possiamo leggere sugli spartiti: lentissimo, lento, adagio, mosso, veloce, forte, fortissimo.

Ovviamente è affidato all’esigenza di quanto si deve esprimere, nonché alla propria sensibilità individuale.

 

Pausa

Il silenzio, o analogamente la pausa, sono ingredienti molto efficaci nella comunicazione orale. Devono essere accompagnati dall’immobilità del corpo, per non spezzare quella specie di incantesimo che si vuol creare generalmente prima di esprimere un concetto o parole molto importanti, o subito dopo averli espressi. In tal modo si ottiene una sorta di suspense con conseguente maggior attenzione da parte degli ascoltatori.

In sintesi: le pause non devono essere buchi incolmabili dell’esposizione, devono bensì servire a rafforzare un concetto, una parola a cui vogliamo dare maggiore efficacia.

La pausa interpretativa, aggiunta alla punteggiatura, consente al lettore di attribuire l’esatta efficacia ad ogni esposizione, e all’ascoltatore di riflettere e comprendere il significato del testo.

 

Ritmo

Il ritmo è la velocità o la lentezza con cui mi esprimo sia leggendo, sia discorrendo, sia sul palcoscenico.  Un ritmo veloce può esprimere eccitazione o fretta, mentre un ritmo lento può esprimere calma o tristezza. È bene che non sia uniforme: la sua variazione è fondamentale per mantenere vivo l’interesse.

È necessario far attenzione a non esagerare con un ritmo eccessivamente veloce, in quanto chi ascolta non avrà il tempo necessario per organizzare nella propria mente la successione dei suoni e quindi non comprenderà in pieno il significato.

 

Mordente

È forse il più importante degli elementi espressivi della voce.

Immaginate un cavallo che morde una mela. Immaginate i movimenti delle labbra, dei denti, della bocca, delle guance, del mento del cavallo. Il mordente sta quindi ad indicare proprio le vibrazioni, le contrazioni e i fremiti che vengono fuori dall’articolazione del nostro apparato vocale.

Il mordente, in definitiva, conferisce alla voce e alla parola detta una completezza interpretativa.

 

Esempio riferito ai colori della voce

Un esempio che spiega l’utilizzo dei colori può essere tratto dal Cyrano de Bergerac, ed in particolare dal brano o meglio il monologo in cui Cyrano risponde con astuzia, intelligenza e la cultura che ovviamente lo contraddistingue alle maligne considerazioni di Valvert, sul suo naso.

Monologo sul naso, da Cyrano de Bergerac (Atto I, Scena IV) – con adattamenti

DE GUICHE – Adesso ci ha seccati!

VISCONTE DI VALVERT – Che fanfarone!

DE GUICHE – E non c’è dunque nessuno capace di rispondergli?

VISCONTE DI VALVERT – Nessuno? State a vedere! Gli dirò io quello che si merita! (avanza verso Cyrano, che l’osserva, e si pianta davanti a lui) Voi… voi avete un naso… ecco… un naso… molto grande.

CYRANO – (con aria grave): Si, molto!

VISCONTE DI VALVERT – (ridendo): Ecco!

CYRANO (imperturbabile): Tutto qui?

VISCONTE DI VALVERT – Eh, ma…

CYRANO – Eh, assai ben poca cosa! Ce n’erano di cose da dire sul mio naso, variandone i toni! Per esempio, vediamo:

Aggressivo: Se avessi un naso simile, immediatamente me lo farei tagliare!

Cordiale: Quando bevete, vi si immerge nel bicchiere! Fatevene fabbricare uno su misura!

Esplicativo: È una montagna! Un picco! Un promontorio! … Ma che dico, un promontorio? È una penisola!

Scherzoso: A che serve quest’affare, o signore? Forse da scrivania, o da portagioielli?

Malizioso: Amate, dunque, a tal punto gli uccelli che vi preoccupaste con amore paterno di offrire alle lor piccole zampe un sì degno perno?

Volgare: Ehi, messere, quando fumate, il naso vi fa da cappa del camino? E i vicini non gridano al fuoco nella cappa?

Grave: State attento, con tutto questo peso, voi potreste cadere faccia per terra!

Affettuoso: Metteteci sopra un piccolo ombrellino, perché il suo bel colore non se ne vada al sole!

Ironico: Sembra che l’animale che Aristofane chiama ippocampelofantocamaleonte pesasse quanto il vostro naso!

Aggressivo: Ohi, compare, cos’è questo puntello, una nuova moda per appenderci il cappello!

Solenne: Che naso! Nessun vento, può fargli venire il raffreddore, eccetto il Maestrale!

Imperioso: Quando sanguina, sembra il Mar Rosso!

Squillante: Che splendida insegna per una profumeria!

Bonario: È una conca? Potreste farci il bagno!

Interrogativo: Il monumento si può visitare?

Afflitto: E che è un naso questo? Andiamo! O è un cavolo gigante o un cocomero piccolino?

Squillante: Puntate contro cavalleria!

Conclusivo: Lo vorreste mettere in lotteria? Oppure, facendo il verso alla tragedia greca, piangendo: «Ecco il naso che ha distrutto la bellezza di questo viso! Guardatelo, il traditore! Ne arrossisce di vergogna!». Ecco quante cose, mio caro, avresti potuto dirmi se solo avessi un briciolo di cultura o di spirito. Ma di spirito, tristissimo furfante, tu non ne possiedi un’oncia. Quanto alla cultura, poi non ne hai abbastanza da mettere insieme più di sette lettere quelle che formano la parola cretino! Comunque, quand’anche tu avessi avuto tanta immaginazione da potermi dedicare tutti questi appellativi alla presenza del nostro nobile pubblico, non avresti avuto il tempo di pronunciarne uno solo, poiché certe cose io mi delizio di dirmele da me senza alcuna riserva, ma non permetto affatto che nessun altro me le dica.

 

Per avere maggiori informazioni, su questo tipo di argomenti, leggi anche gli altri articoli che sono, su questo blog, all’interno della categoria Comunicazione Efficace.

 


Tagcloud:

Apollo, il dio della luce

La-respirazione

La respirazione